Dieselgate, accordo negli Usa sui risarcimenti
“No a discriminazioni per i consumatori italiani”

Ok alla riparazione delle auto “ma solo dopo il risarcimento ed idonee garanzie”.

Inaccettabili le discriminazioni se Volkswagen non risarcirà anche consumatori italiani con gli stessi importi – minimo – pagati negli USA”, questo il primo commento del Comitato Diesel Inquinanti (www.cdivw.wordpress.com), che cura gli interessi di centinaia di automobilisti italiani vittime del cosiddetto dieselgate, alla notizia proveniente dal Tribunale di San Francisco, dove Volkswagen e proprietari hanno raggiunto un accordo per complessivi 15 miliardi di dollari.

Il Comitato opera in sinergia con gli avvocati di Emissioni Diesel (www.emissionidiesel.com), che sono parte del Global Justice Network, ed i cui membri Usa sono seduti al tavolo delle trattative negli Usa, e ha dato vita alla prima iniziativa legale in Italia nell’ottobre del 2015 seguendo poi ogni svolgimento della vicenda e chiedendo ai giudici federali americani di trasferire in Italia i documenti della causa USA.

In base all’accordo siglato ieri – fa notare il Comitato citando fonti giudiziarie – ad un proprietario statunitense di Golf del 2012 andranno da 5.732  a 6.107 dollari, a seconda del chilometraggio percorso, mentre i proprietari di una Audi A3 del 2015 riceveranno da 7.790 a 9.058 dollari.

Questo, è bene notare, aggiunge Alfredo Bona del Comitato – si va a sommare alla scelta del proprietario tra farsi riacquistare l’auto da Volkswagen al prezzo di mercato di settembre 2015 prima dell’emersione della vicenda – o a farsela riparare”.

E’ per questa ragione – proseguono dal Comitato – che non possiamo permettere un trattamento peggiorativo per i clienti italiani ed europei che hanno stesse auto e stessi motori. E così, anche gli italiani sono disposti a far riparare le auto da VW, purché arrivino come minimo gli stessi importi risarcitori americani e precise garanzie circa le qualità dell’auto dopo la riparazione”.

VW ha da poco iniziato la campagna di richiamo anche in Italia per sottoporre le auto alla modifica del software definito “defeat device” dalle autorità Usa, ma l’avvocato. Stefano Bertone, dello studio Ambrosio & Commodo di Torino ricorda che la situazione è del tutto incerta “nonostante l’approvazione formale dell’autorità dei trasporti tedesca, non si è ancora certi degli impatti sui consumi, anzi: si è appurato con test privati che due pick-up montati con lo stesso motore EA189, dopo l’intervento di riparazione, consumavano più di prima della riparazione.

Per questo motivo, afferma l’avvocato Renato Ambrosio “è importante che gli automobilisti siano estremamente prudenti nel firmare qualunque documento a Volkswagen quando porteranno l’auto in officina”.

Per l’avvocato Marco Bona, studio Bona Oliva e Associati di Torino “è fondamentale il massimo contributo delle autorità competenti italiane, Ministeri e Motorizzazione Civile, per tutti i chiarimenti tecnici del caso”.

Sito internet Comitato www.cdivw.wordpress.com si trovano i moduli per aderire al.

Sito internet progetto Emissioni Diesel www.emissionidiesel.com

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